sabato 4 febbraio 2012

Dedizione alemanna, quasi svizzera.

Si dice: "nomen omen". Non vale per Alemanno.
Alemanno non ha nulla di alemanno, vale a dire di tedesco del sud.
Basterebbe il fatto che non sa prendersi le sue responsabilità. Sembra esserne fisiologicamente impedito.
Ha costruito la campagna elettorale che si è conclusa con la sua vittoria (vabbè che vincere contro Rutelli...) sul tema sicurezza. Poi gli episodi di violenza accaduti sotto la precedente amministrazione una volta arrivato lui si sono moltiplicati fino a diventare la regola. In tutti i casi la sua reazione è stata una sequela di dichiarazioni sintetizzabili nel migliore dei casi con un "non mi riguarda" e nel peggiore in un "I turisti olandesi si sono accampati in un posto abbandonato da Dio e dagli uomini [e quindi anche dal comune, ndr.]. La loro è stata una grave imprudenza".
Ha mostrato lo stesso atteggiamento durante tutte le ultime piccole emergenze che hanno colpito Roma.
Dopo i nubifragi di ottobre 2011 ha accusato la Protezione Civile di non aver emanato il giorno prima un bollettino meteo che avvertisse delle forti piogge. Durante la nevicata di questi giorni idem. Al povero sindaco non passa neanche per l'anticamera del cervello che è normale che chi governa una città si informi da solo di quello che aspetta la sua città di lì a poco.
Non sa mai niente, non gli dicono mai niente, le turiste se la vanno a cercare, povera stella, come si può governare vivendo in un mondo di incapaci?

La cosa a mio parere peggiore in questo atteggiamento non è tanto l'immoralità, quanto la stupidità. Il povero Alemanno-per-niente-tedesco-del-sud non arriva a capire che farebbe una figura di gran lunga migliore se si assumesse la responsabilità di qualche errore ogni tanto.
Non lo capisce perché è stato educato così da piccolo, o perché subisce l'influenza culturale di una classe politica marcia fino al midollo, o per pura e semplice stupidità.
O forse addirittura lo capisce, ma a assumersi qualche responsabilità, per quanto ci provi, proprio non ce la fa. E' più forte di lui.
Non si sfugge alla propria natura, neanche quando essa ti condanna a comportarti stupidamente.